
Vi siete mai chiesti come mai un cittadino condannato per alcuni reati non possa concorrere a impieghi nel settore pubblico, mentre un politico condannato puo' sedere in parlamento e legiferare pure?
Io me lo sono chiesto, senza sapermi dare una risposta.
Qualcuno se l'era chiesto prima di me e si e' dato la risposta:
Er sorcio de città e er sorcio de campagna
1: sciocchi
- Un Sorcio ricco de la capitale
- invitò a pranzo un Sorcio de campagna.
- - Vedrai che bel locale,
- vedrai come se magna...
- - je disse er Sorcio ricco - Sentirai!
- Antro che le caciotte de montagna!
- Pasticci dorci, gnocchi,
- timballi fatti apposta,
- un pranzo co' li fiocchi! una cuccagna! -
- L'istessa sera, er Sorcio de campagna,
- ner traversà le sale
- intravidde 'na trappola anniscosta;
- - Collega, - disse - cominciamo male:
- nun ce sarà pericolo che poi...?
- - Macché, nun c'è paura:
- - j'arispose l'amico - qui da noi
- ce l'hanno messe pe' cojonatura.
- In campagna, capisco, nun se scappa,
- ché se piji un pochetto de farina
- ciai la tajola pronta che t'acchiappa;
- ma qui, se rubbi, nun avrai rimproveri.
- Le trappole so' fatte pe' li micchi:1
- ce vanno drento li sorcetti poveri,
- mica ce vanno li sorcetti ricchi!
1: sciocchi
2 commenti:
In realtà penso che ci sia una motivazione più fondata.
Quando si parla di politica amministrativa, in generale valgono le stesse regole: se sei stato condannato in via definitiva, non puoi fare il sindaco né l'assessore (e neanche il consigliere regionale): forse basta pure la condanna in primo grado, ma non saprei dirti.
Per quanto riguarda la politica "in senso stretto" si entra nel campo della separazione dei poteri: per evitare che la magistratura (uno dei poteri) possa controllare il parlamento (un altro dei poteri) sono previsti dei meccanismi e controlli, per forza di cose, più lenti: ma questo non vuol dire che non ci si arrivi (vedi il caso Previti).
Good words.
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