
Questa domenica voglio citare una poesia intera di un genio della satira politica e di costume: il poeta dialettale Trilussa. E' incredibile constatare come il significato delle sue poesie sia attualissimo anche oggi. Ho scelto una poesia per me particolarmente importante sia per quello che esprime, sia per quello che rappresenta nella mia crescita culturale. Fu la mia insegnante delle elementari - Maria Beni - a farci leggere questa poesia, ed è a lei che dedico questo post. La Signorina Beni (all'epoca non si usava dare della Signora a chi non era sposata) è stata e continua ad essere per me un grande esempio; non finirà mai di ringraziarLa per quanto mi ha insegnato, non solo dal punto di vista didattico, ma soprattutto da quello sociale e umano. Se tutte le maestre fossero come lei, l'Italia sarebbe un paese fatto da persone migliori. Ci vorrebbe un libro e non un post per poterlo spiegare.
Un vecchio Cervo un giorno sfasciò co' du' cornate
le staccionate che ciaveva intorno.
Giacchè me metti la rivoluzzione,
je disse l'Omo appena se n'accorse - te tajerò le corna,
e allora forse cambierai d'opinione...
No, - disse er Cervo - l'opinione resta
perchè er pensiero mio rimane quello:
me leverai le corna che ciò in testa,
ma no l'idee che tengo ner cervello.
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