martedì 11 dicembre 2007

Metro dopo Metro

Recuperio vecchio blog - 16 Marzo 2006
Continua il lento e inesorabile recupero dei post del vecchio blog; mi dispiace non riportare, per adesso, i commenti che erano stati lasciati: vedro' di inserirli in futuro.

Oggi riporto un post scritto poco tempo dopo essermi trasferito a Roma, quando iniziava una nuova fase della mia vita e tante nuove esperienze, difficolta', situazioni, avventure mi aspettavano.

La pigrizia regna sovrana su questo Blog! Per "cambiare l'aria" a queste modeste pagine, posto un semplice resoconto di ciò che faccio ogni mattina in metropolitana. Parentesi. La metropolitana la prendo da circa due settimane Passerò qualche tempo a Roma e questo sarà per me l' unico mezzo di locomozione a parte le mie gambe. Chiusa parentesi. Ogni mattina mi immergo letteralmente nel fiume di persone che simulano le dinamiche dei fluidi per dare la sveglia alla città entrando e uscendo dal suo ventre. Devo dire che i primi giorni entrare in metro mi rendeva molto triste: non ci ero abituato. Dunque ciò che notavo era la frenesia spasmodica di chi mi urtava correndo, la delusione sul volto della ragazza che ha capito che dovrà prendere il prossimo treno perchè ormai quello che ha davanti è troppo pieno, l'angoscia misurata del turista che sta attento alle femate, la scortesia acida della signora che si sente spinta da quel cafonedrogatocapellone che altra colpa non ha se non quella di essere travolto dall'onda d'urto delle persone che si uccidono pur di guadagnarsi un posto dentro il treno. Alla fine quel mio sguardo depresso di ogni mattina, che cercava nei disagi degli altri una magra consolazione al mio stato di "angoscia" dovuto alla mancanza di sole e di aria fresca, si è trasformato in un vero e proprio strumento di osservazione che, almeno, mi occupa i 40 minuti di "traghettamento". Così il senso di claustrofobica frustrazione è svanito e ha fatto posto a un divertente espediente scacciapensieri. Osservo. Discretamente, per carità : non sono un guardone! Passo dai due amici romanacci che parlano della partita di calcio, ai due adolescenti in preda ai rimescolamenti ormonali che si scambiano battute cretine quanto sinceramente divertite; dalla vecchietta che si muove sulla metro come se fosse a casa sua, alla studentessa modello pronta a scendere da quel treno e meritarsi quel 30 e lode che le riempirà il libretto con una nuova riga e lo spirito con tanta autostima. Mi soffermo un attimo in più su un neonato in braccio alla madre. Mi diverto a sentire i commenti di qualcuno sulle notizie sul giornale (guardone e impiccione!). Ogni tanto provo a scoprire se c'è qualcuno che fa il mio stesso mestiere. Ultimamente mi sono evoluto: porto con me un libro abbastanza tascabile e, se lo spazio me lo consente, leggo e tutto passa più veloce. Se dovessi scordare il libro o se lo spazio vitale dovesse essere angusto, posso sempre tornare al mio sport sotterraneo, fino a quando i miei pensieri non verranno interrotti dalla solita vocina ... una vocina che a volte non so se arriva alle mie orecchie o al mio cervello direttamente: - "Me scusi, che ... scende?" - "Si". (Per oggi basta allenamento).

1 commento:

ILaNira ha detto...

hahahaah..si, devi per forza inventarti qualcossa da fare per non cadere nell'angoscia quando scendi in metro. Di solito ascolto la musica (senza il lettore mp3 sarei morta..) e osservo le persone nei loro movimenti, nelle loro espressioni, come stessi vedendo un film con tanto di colonna sonora..e la cosa bella è che a volte i soggetti che osservo si adattano perfettamente alla canzone che sto ascoltando.E rido sola. Altro spasso e fotografare col cell i tipi strani facendo finta di scrivere un sms...