sabato 28 febbraio 2009

Generazioni

Credo purtroppo che possa essere detto, con una minima percentuale di errore, che i padri e le madri finiscono sempre per avere ragione.
Aggiungerei che tale dote sia veramente casuale e odiosa quasi quanto la tagliente sincerita' dei bambini che spesso viene chiamata "ingenuita'".

Detto questo, a lode e gloria della categoria, quello che vorrei appuntarmi a futura memoria e' un altro concetto.

Sono convinto che il mestiere di genitore sia inevitabilmente un lavoro a tempo determinato, forse "a progetto".
Un padre e una madre resteranno per sempre un padre e una madre, ma arrivera' un momento in cui non saranno piu' genitori.
Ed e' nel riconoscere quel momento che essi portano a compimento la loro "missione".
E' singolare dunque: un genitore puo' dirsi tale quando capisce che deve smettere di esserlo; quando riesce ad anticipare di quel soffio che basta la "fisiologica necessita'" di indipendenza di un figlio facendogli vivere la scelta dell'indipendenza stessa come una decisione personale e libera.

Se mai saro' un padre, vorrei esserlo in questo modo: senza spingere e senza trattenere. Tanto abile da comprendere il momento giusto in cui iniziare a finire di essere un genitore.

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