domenica 6 aprile 2008

walking in Milan

L'insonnia e' un disturbo, un malattia?
Sicuramente si, ma almeno mi consente di scrivere qualcosa su questo trascurato blog che dovrebbe servire a raccogliere i mie pensieri e le mie folli divagazioni mentali.

Oggi e' stato uno di quei giorni strani che mi capitano ogni tanto, in cui mi piace estraniarmi e camminare fino a quando le gambe o la schiena non mi ricordano che non posso chieder loro troppo.

Apro gli occhi alle 7:30, bagno, colazione, fuori.
Macchina, metro, piazza del Duomo, da dove parte la "Stramilano": simpatica maratona in cui non e' tanto l'aspetto agonistico a essere curato, quanto la voglia della gente di passare una mattinata in giro per il centro a correre, camminare e divertirsi.

Ora, c'e' da dire che lo stesso tipo di manifestazione avviene in molte citta' d'Italia, ma si chiama ViviCitta' o CorriCitta', dove si rimpiazza "Citta'" con il nome della stessa. Ecco, questo a Milano non si puo' fare, per ovvie complicazioni sintattiche.

Comunque, assisto alla partenza dagli scalini del duomo e poi inizio la mia personale e tranquilla maratona per le vie antiche e strette di una Milano che non avevo mai visto e che mai mi era interessato vedere. Cosi' attraverso la galleria (non schiaccio le palle del toro perche' mi presto malvolentieri ai rituali di ogni genere, a meno che non siano a carattere culinario) e mi ritrovo di fronte alla scala; continuo a camminare lungo strade in cui l'edilizia selvaggia e irrispettosa del passato non ha attecchito, e mi rilasso a perdermi dietro vetrine che ben s'intonano con l'ambiente che mi circonda: un antiquario, una galleria d'arte, un ebanista.
Continuo lungo via Solferino, osservando le grandi finestre dei palazzi, i tetti decorati, i terrazzi.

Camminare mi rilassa piu' di ogni altra cosa. Cammino piano, senza fretta. Cammino e osservo, e osservando noto.
Noto il tizio al tavolino di un bar circondato da giornali e telefonini; noto le amiche che fanno colazione alle 11 del mattino, noto il volantino scritto a mano di un genitore che si appella alla popolazione perche' venga ritrovato lo zainetto dei giochi smarrito dai suoi bambini, in cui c'erano dei disegni dei pargoli ... e la Play Station Mobile: "Bimbi disperati" recita il foglio.
Noto la quantita' fantascientifica di Giapponesi che fotografano qualsiasi cosa non abbia una forma di parallelepipedo; noto l'espressione di sorpresa della turista americana che entra nella corte del castello Sforzesco e vede con i propri occhi cio' che fino ad allora era solo nelle favole e nei set cinematografici.
Noto le mamme che sgridano i bambini che si allontanano, noto i gruppi di amici in bici; noto le persone anziane che vivono il loro quotidiano rallentato e gli adolescenti e il loro modo di vestire sempre piu' ridicolo (e qui si vede che sto invecchiando), per non parlare del modo di pettinarsi (e' ufficiale: sono vecchio).

Quante altre cose ho visto stamattina! E quante altre ne ho pensate! Quante domande mi sono fatto e quante risposte non ho trovato! Forse le trovero' al prossimo giro.

Metro, capolinea.
A casa a cucinare.

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