mercoledì 23 aprile 2008

Povera (Al)Italia

Nei prossimi mesi, apprenderemo dalla tv le migliaia di posti di lavoro che andranno in fumo grazie alle capacita' dei manager italiani che hanno condotto Alitalia sul baratro e alla presunzione dei politici italiani di gestire certe questioni come tutti i giochini e giochetti a cui sono abituati.

Cosi adesso i francoolandesi ci sfanculano a buon diritto e il nostro brillante futuro primo ministro (eletto a furor di televoto) si incontra con l'amicone Putin anche per parlare, da grandi amiconi che si fanno i favori che gli amiconi di fanno, della questione compagnia di bandiera.

Cosi', dopo la fantomatica cordata di banche e imprenditori, c'e' anche una ben piu' concreta possibilita' di acquisizione di Alitalia da parte di Aeroflot.

Ecco cosa scriveva Tiziano Terzani su Aeroflot il 24 Settembre 1991:

Prima del decollo avviene qualcosa di rivelatore sulla gestione di questa malfamatissima linea aerea sovietica, l'Aeroflot. Tutti i sedili sono gia' occupati, l'aereo ha gia' chiuso il portello e sta per decollare quando sulla pista compare una hostess seguita da due giovanotti del tipo "nuovo uomini d'affari", con la valigetta ventiquattrore e l'aria sicura di se. I motori si spengono. Il portello si riapre, la hostess confabula con il capitano e i due tipi salgono andando a sistemarsi sul cumulo di valigie e di pacchi nel bagagliaio. Mi dicono che capita spesso: ogni aereo ha un numero massimo di persone che puo' trasportare, ma all'ultimo momento, senza che i loro nomi vengano registrati e senza che quel che pagano vada nelle casse della societa', un paio di altri passeggeri vengono fatti salire a bordo e gli equipaggi rimpinguano cosi' i loro comunque miseri salari.

da "Buonanotte Signor Lenin" - Ed. TEA


Mi si dira':
"Ma che significa? Quelli erano i tempi i cui Aeroflot era la compagnia di bandiera sovietica! Con la caduta del comunismo e' diventata la compagnia di bandiera russa e le cose saranno cambiate!! Suvvia Massimo! E che cazzo! Sempre il solito malfidato!!!

Bene. Allora mi sono informato un attimo.
Ecco cosa si dice oggi in merito alla gestione di Aeroflot:

Uno degli aspetti più oscuri, ma forse per questo tra i più affascinanti, della saga Aeroflot è la gestione della compagnia.
In epoca sovietica era prassi comune affidare ad importanti personalità del partito ruoli importanti all’interno delle aziende sotto controllo dello stato, come ad esempio Gazprom o la stessa Aeroflot; spesso, poi, gli stessi quadri di Aeroflot o Gazprom provenivano dal KGB o erano destinati a prestare servizio in essi come dirigenti. Capitava così che, ad esempio, un membro del partito cominciasse a scalare le gerarchie del PCUS e, dopo aver prestato qualche anno di servizio come dirigente del KGB, arrivasse ad occupare posti di tutto rilievo in Aeroflot. Questa pratica non solo fino all’era di Gorbaciov e fino al crollo dell’Unione Sovietica, ma continuò anche durante le ere Eltsin e Putin. L’attuale presidente russo Vladimir Putin, in particolare, è a capo di un entourage che comprende, oltre allo staff presidenziale, anche dirigenti di Bank Menatep Saint Petersburg, Gazprom e ovviamente Aeroflot. È lecito pensare che la gestione di queste aziende sia intrecciata a vario titolo con i servizi segreti russi (abbiamo accennato prima alle connivenze tra KGB con la compagnia).
Tentare di riassumere i legami esistenti tra i palazzi governativi moscoviti, il KGB e Aeroflot si configura come un compito molto complesso e può essere oggetto di studio solamente per profondi conoscitori della Russia post-sovietica. In questa sede, ci limitiamo ad offrirvi alcuni spunti di riflessione. Ci limitiamo solo a sottolineare come il crollo dell’Unione Sovietica e la successiva nascita della Comunità degli Stati Indipendenti non abbia sradicato le clientele alla base del sistema politico sovietico: in quest’ottica Aeroflot diventa un piccolo tassello del grande mosaico politico-economico della Russia di oggi, un mosaico incredibilmente complesso tenuto in piedi da un intricato gioco di relazioni economiche (le vicende di Gazprom insegnano come la Russia sia il fulcro della gestione energetica dell’intero Est europeo e non solo…), spionaggio, diplomazia e relazioni internazionali.

Fonte: www.md80.it

Per cui adesso e' tutto chiaro: si vende Alitalia ad una compagnia che la sappia gestire cosi' come e' stata gestita fino ad ora!

In bocca al lupo a tutti i lavoratori onesti che dovranno cercarsi un nuovo lavoro grazie a manager delinquenti e politici inconsistenti.

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